Una mattinata a Bikaner

A Bikaner ci siamo arrivati la sera, dopo un lungo  tragitto, spezzato da brevi soste durante le quali tra un masala the (tè nero con latte e spezie) e un biri (sigarette di tabacco arrotolate in foglie di tamarindo) cercavamo di conoscere di più il nostro driver. Ci racconta della sua famiglia, di quando ha iniziato a lavorare come autista e di quanto è bello il deserto del Thar. Di Khuri e degli amici che si è fatto in tutti questi anni.

La notte è calata su Bikaner e il nostro hotel, un’antica haveli (dimore signorili riccamente decorate) si trova nella parte più profonda della Old Town. Lussuoso e antico, il Bhanwar Niwas è classificato monumento nazionale.

Bikaner è conosciuta soprattutto per il suo Camel Festival. La fiera dei cammelli si tiene  solitamente tra la fine di dicembre e gennaio e dura tre giorni. Ma la città offre molto altro e noi siamo pronti a scoprirne ogni suo aspetto.
Come da programma al mattino del giorno seguente in attesa dell’apertura del forte di Junagarh (ore 10:00) ci perdiamo nella sua old town medievale, caratterizzata da vicoli tortuosi, piccole botteghe di ogni genere e nascosti templi giainisti. Le viuzze si fanno strette e le mucche intralciano il nostro passaggio, ma ci permettono di osservare le decorazioni di alcune delle più belle haveli di Bikaner.

Finalmente dentro

All’ apertura del forte siamo i primi ad entrare trovandolo praticamente tutto per noi. Capiamo dopo poco perché è considerato il forte degli interni. Le sue numerose stanze sono decorate con preziosi materiali ,specchietti, ori e argenti, tessuti pregiati. Alcune sono protette da vetri, non ci si può avvicinare.  Ma lo spettacolo è bello comunque. Salendo e scendendo strette scalinate percorriamo lunghi corridoi le cui pareti traforate, caratteristica tipica dell’ architettura indoislamica, si aprono su cortili interni. Collezioni di veicoli in un grande sotterraneo concludono la visita.

Alle 12 circa ci spostiamo verso Jaisalmer, la più occidentale delle città colorate del Rajasthan, a poco più di 150 km di distanza dal Pakistan. Il paesaggio si fa sempre più desertico, e intorno a noi si susseguono piccoli villaggi. Ogni tanto vediamo sfrecciare grossi camion di militari indiani e il nostro driver ci dice che il Pakistan non è così lontano e che non si può andare,e che sono tutti qui per controllare la frontiera.

Il sole sta calando e le nuvole fanno a gara per rincorrersi da una parte all’ altra del cielo. Un cielo che qui, dove intorno a noi c’è  poco o niente, sembra così immenso. Ci avviciniamo dunque alla città oro e già all’ orizzonte si scorge il castello, ossia il forte di Jaisalmer, con a suoi piedi la città anch’ essa color dell’ oro.

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